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LE ITALICHE CONTRADDIZIONI




Alcuni avvenimenti accaduti negli ultimi giorni mi fanno capire che noi italiani siamo un popolo a dir poco “unico”. Siamo pieni di contraddizioni: ci scagliamo contro il tedesco Der Spiegel (a proposito il suo direttore è un certo Georg MASCOLO ITALO-TEDESCO, nativo di Castellamare di Stabia!) che definisce gli italiani un popolo di codardi, offendendo così il comune senso di appartenenza a un’etnia, ma nel contempo parlamentari europei italiani, comprano pagine di giornali per denigrare il proprio PAESE!.
Moltissimi italiani, chi nel caldo tropicale dei salotti televisivi, chi nel caldo della sua casa, in questi giorni di freddo eccezionale, pontificano e si lamentano dell’inefficienza dei servizi pubblici: i ritardi dei treni, le condutture che si spaccano per il ghiaccio, gli aerei che non partono ecc. e giù a cercare ipotetici colpevoli su cui scaricare l’irritazione momentanea. La colpa è della protezione civile che non ha previsto esattamente quanti centimetri di neve dovevano cadere (sindaco Alemanno di Roma), delle ferrovie che non hanno previsto la possibilità di formazione di ghiaccio che blocca gli scambi, delle autorità aeroportuali che, ritenendo pericoloso far decollare un aereo in certe condizioni con esiti, forse, più catastrofici di un semplice ritardo hanno sospeso i voli! Eppure il fatto che a fine gennaio - inizio febbraio possa fare freddo, nevicare con conseguenti disagi, irrita il comune sentire dei connazionali che pretendono un’impeccabile ed impossibile gestione di tutte le situazioni - con un'unica differenza: la si pretende sempre dagli altri.
Si confonde l’irritazione che colpisce chiunque si possa trovare in un’effettiva situazione di disagio come quella di restare intrappolato in un’autostrada, con una reale inefficienza. Quante volte abbiamo sentito parlare di autostrade “chiuse” perché i bisonti della strada o semplici autisti guidavano senza catene o gomme da neve, bloccando la stessa mettendosi di traverso. Queste stesse persone, uniche responsabili dell’effettivo disagio, si scagliano contro la direzione dell’autostrada accusandola di non averla chiusa. Bisogna trovare sempre un capro espiatorio, noi siamo al di sopra di ogni situazione la colpa del disagio è dell'altro.
Tutti ostentano, tutti discettano, sembriamo un popolo di tuttologi. Uomini e donne che asseriscono con sicumera le più grandi sciocchezze in materia di giustizia, di economia, di politica, e tutti affettuosamente parlano ex cathedra, senza avere alcuna base cognitiva della materia che trattano.
Diverso è condannare le reali inefficienze che sono effettive e tante in Italia (basta vedere striscia la notizia per capire dove viviamo), un altro è protestare sempre e in ogni caso, "a prescindere". Ci comportiamo come la solita mamma “sciocca” che si scaglia come una belva contro chi parla male del suo bebè (anche qui, non vi sono limiti all’età del bebè) invece di riprenderlo e correggerne i comportamenti sbagliati.
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Socrate, il più grande filosofo di tutti i tempi, (era, però, greco) prima di essere condannato a morte disse una delle sue più celebri frasi: So di non sapere (Platone, Apologia). Queste parole furono dette dal filosofo in un momento drammatico della sua vita, durante il processo che si concluderà con la sua condanna a morte. L’equilibrio fra una grande fiducia nella ragione e la profonda consapevolezza della propria ignoranza è uno dei doni piú preziosi che il filosofo Socrate ha lasciato in eredità ai posteri… italiani esclusi.


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Questo blog  nasce dalla voglia di comunicare, alla maggior parte dei visitatori,  situazioni e fatti che attengono ai fatti quotidiani e alla vita politica, economica e fiscale dell'Italia. Sono riportate situazioni reali che serviranno a meglio comprendere la complessità del popolo italico, il tutto in forma anche scherzosa, sicuramente non saranno dei "trattati" di economia o elucubrazioni varie.  Si parla di politica, fisco, giustizia e anche argomenti di ogni i giorni, insomma tutto quanto può innescare una discussione seria e civile con tutti coloro che avranno qualcosa da dire, anche con quelli che dissentiranno. Si cercherà di scrivere in modo succinto, perché è notorio che dopo la lettura di poche righe si tende a "chiudere" la pagina che si sta scorrendo. Per cui, immediatamente vi lascio e mi auguro che saremo in tanti a leggere e  scambiare pareri.  Felice Russo             ...