Moltissimi italiani, chi nel caldo tropicale dei
salotti televisivi, chi nel caldo della sua casa, in questi giorni di freddo
eccezionale, pontificano e si lamentano dell’inefficienza dei servizi pubblici:
i ritardi dei treni, le condutture che si spaccano per il ghiaccio, gli aerei
che non partono ecc. e giù a cercare ipotetici colpevoli su cui scaricare l’irritazione
momentanea. La colpa è della protezione civile che non ha previsto esattamente
quanti centimetri di neve dovevano cadere (sindaco Alemanno di Roma), delle
ferrovie che non hanno previsto la possibilità di formazione di ghiaccio che
blocca gli scambi, delle autorità aeroportuali che, ritenendo pericoloso far
decollare un aereo in certe condizioni con esiti, forse, più catastrofici di un
semplice ritardo hanno sospeso i voli! Eppure il fatto che a fine gennaio -
inizio febbraio possa fare freddo, nevicare con conseguenti disagi, irrita il comune
sentire dei connazionali che pretendono un’impeccabile ed impossibile gestione di
tutte le situazioni - con un'unica differenza: la si pretende sempre dagli altri.
Si confonde l’irritazione che colpisce chiunque si
possa trovare in un’effettiva situazione di disagio come quella di restare
intrappolato in un’autostrada, con una reale inefficienza. Quante volte abbiamo
sentito parlare di autostrade “chiuse” perché i bisonti della strada o semplici
autisti guidavano senza catene o gomme da neve, bloccando la stessa mettendosi di traverso. Queste stesse persone, uniche responsabili
dell’effettivo disagio, si scagliano contro la direzione dell’autostrada accusandola
di non averla chiusa. Bisogna trovare sempre un capro espiatorio, noi
siamo al di sopra di ogni situazione la colpa del disagio è dell'altro.
Tutti ostentano, tutti discettano, sembriamo un popolo
di tuttologi. Uomini e donne che asseriscono con sicumera le più grandi sciocchezze
in materia di giustizia, di economia, di politica, e tutti affettuosamente parlano
ex cathedra, senza avere alcuna base cognitiva della materia che trattano.
Diverso è condannare le reali inefficienze che sono effettive e tante in Italia (basta vedere striscia la notizia per capire dove
viviamo), un altro è protestare sempre e in ogni caso, "a prescindere". Ci
comportiamo come la solita mamma “sciocca” che si scaglia come una belva contro
chi parla male del suo bebè (anche qui, non vi sono limiti all’età del bebè)
invece di riprenderlo e correggerne i comportamenti sbagliati.
Socrate, il più grande filosofo di
tutti i tempi, (era, però, greco) prima
di essere condannato a morte disse una delle sue più celebri frasi: So di
non sapere (Platone, Apologia). Queste parole furono dette dal filosofo in un
momento drammatico della sua vita, durante il processo che si concluderà con la
sua condanna a morte. L’equilibrio fra una grande fiducia nella ragione e
la profonda consapevolezza della propria ignoranza è uno dei doni piú
preziosi che il filosofo Socrate ha lasciato in eredità ai posteri… italiani esclusi.
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