I dati riportati
nel prospetto in fondo al post fanno riferimento ad un imprenditore con 6
dipendenti che consegue un ricavo annuo di 600.000,00 euro paga 185.000,00 euro tra
stipendi, contributi. Ha uno scoperto in banca di 50.000,00
euro sui quali tra commissioni ed interessi paga 9.000,00 euro.
Detraendo tutti i
costi emerge un utile di 75.000,00. Il nostro sig. Rossi, chiede alla signorina
dello studio un appuntamento per poter parlare "con il dottore per capire quanto dovrà pagare di tasse".
Il conto che gli presento è quello riportato. Dovrà pagare 52.500,00 euro di balzelli vari. Il
costo tributario per questo imprenditore, per il 2012 è pari al 70% dell’utile
prodotto!
L'obiezione che
ricorre più spesso è la seguente: ma io quei soldi non li ho incassati, ho
fatto gli scontrini, ho emesso le fatture, ho sempre fatto ciò che mi dice, molti clienti non mi hanno ancora
pagato e non so se incasserò mai quei danari. Lo guardo con commiserazione sapendo di
essere impotente. Provo un senso di vergogna e nello stesso tempo di disgusto
nel vedere il mio interlocutore sbiancarsi in viso. “Ma io tutti questi soldi
non li ho, come faccio?” Il meschino non sa che se non paga alle scadenze
previste, arriverà un libello color carta da zucchero con la dicitura
Equitalia, che richiederà tutto il dovuto, con sanzioni, interessi, e aggi per
aver scomodato quest’Ufficio a far di conto. “E se non pago? “ - “sarai un
perseguitato finché non saldi il tuo salatissimo conto”.
Il mio senso di
frustrazione aumenta nel dire queste cose, ma poiché anch’io ho una dignità,
gli nascondo un’altra atroce verità: almeno per il momento non gli comunico che
dovrà pagare in aggiunta a quanto fin qui detto, ed entro il 30 novembre, il 90%
dell’importo di cui sopra a titolo d’acconto.
Come credete che questo piccolo imprenditore possa giudicare l’attuale classe
politica italiana?
Chi ci governa è anni luce lontano dalla realtà quotidiana. Mi sovviene un vecchio ma attualissimo proverbio che dice "chi ha la pancia piena non crede a chi l'ha vuota!".
Chi ci governa è anni luce lontano dalla realtà quotidiana. Mi sovviene un vecchio ma attualissimo proverbio che dice "chi ha la pancia piena non crede a chi l'ha vuota!".
Mi fermo qui perché
in me aumenta quel senso di dignità e di vergogna che mi contraddistingue, in evidente contrapposizione con chi, di questi sentimenti non conosce l'esistenza.
Giudicate voi. L'unica cosa che posso garantire sono i numeri e i valori riportati che sono, ahimè, drammaticamente reali.
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