Quanti
di voi si saranno imbattuti in una discussione tipo: “noi, dipendenti, paghiamo
le tasse fino all’ultimo centesimo, perché non possiamo evadere e bla bla bla.”
Quest’affermazione di principio è corretta nei fatti ma è sbagliata nella
sostanza.
Una
premessa è doverosa: si fa riferimento esclusivamente a tutte quelle
categorie che percepiscono, a qualsiasi titolo, somme di denaro proveniente da
un qualsiasi ente statale.
Nel
bilancio dello Stato nella voce Entrate compare un valore che rappresenta
l’importo che l’ente dovrà riscuotere dai propri dipendenti; per effetto di ciò
i “tartassati” si sentono autorizzati a dire di pagare le tasse. Ma così non è!
Nella sezione contrapposta, Uscite, si troverà lo stesso importo che è stato
trattenuto. La tasca erariale destra paga 100, e la tasca erariale sinistra incamera 100. In ragioneria,
quest’operazione si chiama partita di giro. Un esempio chiarirà
ulteriormente il concetto:
BILANCIO DELLO STATO
Entrate
|
Uscite
|
||
Imposte riscosse dai dipendenti pubb.ci
|
100
|
Imposte pagate per i dipendenti pubb.ci
|
100
|
Imposte riscosse dai dipendenti privati
|
500
|
Imposte pagate dai dipendenti privati
|
0
|
Totale imposte da riscuotere
|
500
|
Totale imposte da versare
|
0
|
Da un lato si prevede di incassare 100 e nella sezione contrapposta si prevede di pagare 100.
L’anomalia
sta nel fatto che il datore di lavoro del dipendente pubblico è lo stesso che
deve riscuotere la gabella.
Un
altro esempio numerico chiarirà il concetto definitivamente:
DIPENDENTE
PUBBLICO:
Stipendio
lordo 1.000 - tasse trattenute da erario 100 - stipendio netto 900. Le tasse di 100 ritornano all’erario. E’ evidente che il costo per lo Stato è di 900 mentre
i 100
transiteranno una volta in dare e una volta in avere, compensandosi.
DIPENDENTE
PRIVATO:
Stipendio
lordo 1.000 - tasse trattenute da datore di lavoro privato 100 - stipendio
netto 900. Le tasse di 100 saranno versate nelle casse
dell’erario, per cui il costo dell’azienda privata è di 1.000 (900 al dipendente e 100 allo Stato).
I
due dipendenti introiteranno entrambi 900 (ecco la giustificazione apparente) e sono convinti di pagare le tasse fino all’ultimo centesimo, ma vi è una grande
differenza: una categoria di dipendenti (pubblici) paga le imposte per effetto
di una partita di giro, senza nessun esborso “effettivo” da parte del
loro datore di lavoro (erario); l’altra categoria (dipendenti privati) le paga davvero
per mezzo del datore di lavoro (imprenditore) ad un terzo (Stato).
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