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A PROPOSITO DEGLI EVASORI





Oramai in Italia lo spot più diffuso è quello di additare chiunque non sia un dipendente, un EVASORE.
L’attuale governicchio è partito in tromba, e come un’ossessione ripete ai quattro venti (oggi questi famosi quattro venti sono i salotti televisivi) che la colpa del disastro italiano è tutta di questa gentaglia. Scaricare sul parassita della società un fenomeno che non è quantificabile in modo certo né è verificabile nella sua effettiva portata è semplicistico. Parlare a vanvera è lo sport prediletto degli italioti. Si sente parlare di somme a dir poco pazzesche. Lor signori hanno capito che per distogliere l’attenzione del popolo bue sui reali problemi hanno creato il moderno oppio: COMBATTERE L’EVASIONE. Si sente parlare di 120 miliardi di evasione.
 Qualche domanda da fare ai professori viene spontanea. La prima in assoluto è la seguente: questa faraonica ed ingente somma che è sbandierata in continuazione fino alla paranoia, è la base imponibile sottratta alla tassazione o, addirittura, è l’importo delle tasse non pagate? Se poi queste grandi teste hanno quantificato in un certo valore l’importo dell’evasione, perché non vanno, dove sanno che si annida l’evasione? Un dubbio, a pensar male si può anche cogliere. (aneddoto del grande Giulio Andreotti): è più facile imbonire la piazza con numeri stratosferici scaraventandogli contro fantomatici e pericolosi eversori, piuttosto che rispondere ai bisogni reali della gente.
Voglio evidenziare alcuni paradossi: quotidianamente si leggono nei giornali e si vedono in televisione blitz (solo scenografici) con l’evidente scopo pubblicitario. Con la stessa dovizia di particolari dovrebbero poi dire quanti di questi ipotetici “evasori” alla fine dei tre gradi di giudizio (meno male che abbiamo l’appello e la Suprema Corte di Cassazione), saranno ancora tali. Un paradosso che ognuno di voi può rilevare è il seguente: si sente parlare che l'Agenzia delle entrate ha individuato 10 evasori TOTALI che hanno sottratto un certo imponibile alla voragine statale. Una contraddizione in termine è l’aggettivo totale. Se prendiamo come esempio, il nostro evasore totale (per l’Agenzia) ci accorgiamo che gli stessi per accertare un certo reddito gli hanno contestato, ad esempio, l’acquisto di un’auto per 30.000,00 euro, il consumo di benzina per 10.000,00, vitto - alloggio, enel, gas, ecc per altri 40.000,00 in totale 80.000,00 di spese. Se a questa somma detraiamo l’iva, ci rendiamo conto che il nostro evasore totale ha contribuito a questa sgangherata macchina statale circa 14.000,00 euro tra iva, imposte indirette, accise e via di seguito. Chi, in ogni caso, ha contribuito pagando 14.000,00 euro di balzelli sugli 80.000,00 spesi può considerarsi “EVASORE TOTALE”? La risposta resta a voi.
Se un contribuente ligio al proprio dovere in un determinato momento non ha la disposizione finanziaria per pagare le gabelle quotidiane, cosa accade? L’agenzia delle entrate, accertato il mancato o il tardivo pagamento richiede al malcapitato sanzioni ed interessi da pagare quasi immediatamente,  dopo di che, passa il tutto al suo braccio armato: Equitalia spa.
Cosa ne dite ora, se questo “poveretto” è uno di quei creditori che avanzano dallo stesso Stato circa 100 miliardi di euro per lavori già eseguiti e non ancora pagati? Anche qui lascio a voi la risposta.
Uno Stato serio deve essere il primo a dare il buon esempio con politiche interne di estremo rigore e trasparenza con una pubblica amministrazione snella senza la borbonica burocrazia attuale, dove un semplice impiegato, frustato per la suo status, scarica il suo ottuso livore sull’utente.
Lo Stato e il cittadino devono essere sullo stesso piano. Lo Stato non può essere “fraudolento”. Si pensi al referendum che abrogò, con larghissima maggioranza il finanziamento pubblico ai partiti, ebbene cosa hanno escogitato i nostri politici: hanno cambiato nome ora si chiama RIMBORSO PER SPESE ELETTORALI!.  Etimologicamente , rimborso sta a significare che ti do quanto mi hai  documentato. Per i nostri politici il rimborso è dato da tante altre variabili, escludendo, proprio, le spese effettivamente sostenute.
Uno Stato che inganna i cittadini non può, pretendere nulla e invece e invece cosa ti escogitano queste teste d’uovo?
Se un contribuente tra due soluzioni per pagare le tasse si avvale di quella a lui più favorevole, sarà sanzionato dall’Agenzia per “ABUSO DI DIRITTO”. Vi rendete conto di cosa sono capaci? Il contribuente rispettando la legge, per il solo fatto di aver scelto la soluzione a lui più favorevole, dovrà rinunciare per quella a lui più onerosa!  Se non lo fa, è per l’agenzia un evasore. Questo modo di fare è attribuibile ad uno stato di diritto o al regno di Franceschiello?
Fin tanto ci sarà questa realtà non ci potrà mai essere collaborazione, ma soprattutto nessuno sarà incentivato a investire in Italia sapendo di dover affrontare una ”guerra” impari.
PS in questi giorni molti imprenditori, alcuni dei quali sicuramente ritenuti “evasori” per il solo fatto di non aver pagato dei balzelli, si sono suicidati sentendosi impotenti nel dover risolvere i loro problemi finanziari. Dall’altra parte nessuno di quei politici, che ha contribuito ad accumulare il debito stratosferico, ha sentito questa dignitosa prospettiva, anzi in cuor suo si sente  un grande statista e un padre della patria! Sic transit gloria mundi !

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