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I PROFESSORI? DIO CE NE SCAMPI E LIBERI


La responsabilità solidale del committente per l’iva non pagata dall’appaltatore
Già dal sotto - titolo molti lettori NON interessati al problema, chiuderanno la pagina. Il “tema” che si sta per trattare non è solo “tecnico” ma ha, inevitabilmente, un’implicazione politica, che dimostrerà, ove ce ne fosse ancora bisogno, che questo governo di “tecnici” è fuori dal mondo e sta affossando sempre di più l’economia  nazionale portandoci in un baratro che non si sa se e come ne usciremo.
IL FATTO: Il governo di super esperti, ha incentrato l’attenzione “esclusivamente” su quelli che definisce evasori e legiferando di conseguenza sta ammazzando l’economia reale. L’ultima genialata? Art. 13 ter D. L. 22 giugno 2012, n. 83 [ chiamato pomposamente anche "Decreto crescita" ]
Il titolo di codesto articolo è: Disposizioni in materia di responsabilità solidale dell'appaltatore.
LA NORMA. Il suddetto articolo prevede che in caso di appalto di opere o di servizi, il committente - risponde in solido con l’appaltatore, nei limiti dell'ammontare del corrispettivo dovuto, del versamento all'erario delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e del versamento dell'imposta sul valore aggiunto dovuta dal subappaltatore all'erario riguardo alle prestazioni effettuate nell'ambito del rapporto di subappalto.
CHI E’ OBBLIGATO A SEGUIRE QUESTA NORMA? Tutte le società di capitali (s.r.l. - s.p.a. -  cooperative e relativi consorzi) oltre ad un generico “soggetti che stipulano i predetti contratti, di appalto o subappalto, nell'ambito di attività rilevanti ai fini dell'imposta sul valore aggiuntosono i destinatari di questa norma.
Se una società committente perfeziona un contratto di appalto ad es. per la ristrutturazione dell’opificio, risponderà in solido con l’appaltatore per l’IVA e per le ritenute operate ai dipendenti da quest’ultimo se non pagate.
COME SI DIMOSTRA REGOLARITA’ DEI PAGAMENTI? Il legislatore molto attento (!) ha previsto i casi d’esclusione dalla responsabilità da parte del committente obbligandolo a richiedere, prima di provvedere al pagamento del corrispettivo dovuto all'appaltatore e previa esibizione da parte di quest'ultimo, di una documentazione che attesti gli avvenuti adempimenti scaduti alla data del pagamento del corrispettivo, che sono stati correttamente eseguiti. Dal che emerge che basta un inghippo, anche di UN EURO, e il committente può sospendere il pagamento del corrispettivo, fino all'esibizione della predetta documentazione da parte dell’appaltatore.
I professori, per dimostrare che non scherzano, hanno previsto, anche, che gli atti (accertamenti) che devono essere notificati entro un termine di decadenza (cinque anni) all’appaltatore sono notificati entro lo stesso termine anche al responsabile in solido. (committente) qualora il committente risulti di aver omesso il pagamento erariale.
AUMENTO DELLA BUROCRAZIA E DEI COSTI.  La realtà rispetto alla propaganda televisiva (si parla di “semplificazioni”) è quella di un aumento della burocrazia, con aggravi di costi e un ulteriore onere per la liquidità delle imprese che lavorano e producono PIL a differenza dei tecnici che generano solo carte e confusione.
Per esemplificare, l’appaltatore se vuole esigere la riscossione della fattura per le prestazioni fornite, dovrà rivolgersi al suo commercialista che dovrà “certificare”, mediante una corretta dichiarazione, l’avvenuto pagamento degli oneri erariali inerenti il lavoro eseguito. E’ scontato che il professionista richiederà a fronte della sua prestazione un quid con conseguenziale aumento dei costi per l’azienda; si avrà un ritardo nei pagamenti da parte del committente che utilizzando la legge (opponendo la solidarietà) dilazionerà ulteriormente il tempo per pagare.
LE INCOERENZE. Quest’articolo contiene tante incongruenze da non credere. Le aziende si troveranno in situazioni talmente assurde, da non riuscire a soddisfare quanto voluto dal legislatore, ma soprattutto bloccando ulteriormente l’economia.
Le principali illogicità. La documentazione che attesti il pagamento dell’IVA mediante F24.  Come si fa a dimostrare di aver pagato l’imposta se, ad esempio la ditta appaltatrice chiude con un credito iva?
Come si fa a dimostrare di aver eseguito il pagamento di detto tributo nel settore edile, dove è previsto il sistema dell’inversione contabile (“reverse charge”) e, quindi non può sussistere alcun obbligo del prestatore di attestare al committente che l’IVA è stata regolarmente versata, giacché quest’onere è a carico del committente stesso?
Chi sono i grandi soggetti obbligati in solido con l’appaltatore? E’ il privato che appalta la costruzione di un immobile a una società? Se così è qual è il limite per essere considerato grande soggetto? L’appalto di  10.000,00 o di 100.000,00 o di 1.000.000 di euro?
L’OPERA MAGNA. La più evidente delle contraddizioni si riscontra nello stesso DECRETO CRESCITA, dove aver ingurgitato le follie del famigerato art. 13 ter lo stesso legislatore (non un altro) ventinove articoli dopo (art. 32 bis), evidentemente scordatosi di quanto detto prima (art. 13 ter) preso da un sussulto di buonismo, ha innalzato il limite del volume d’affari da 200.000 euro a 2 milioni di euro per quelle imprese che NON INCASSANO L’IVA. In pratica viene concessa  la possibilità di optare il sistema di pagamento utilizzando il così detto principio di cassa (pago l'iva quando l'incasso).
Per cui l’appaltatore, per cautelarsi nel dover anticipare l'imposta prima di incassarla,  inserirà nella sua fattura la dicitura che l’iva sarà versata quanto riscossa, il committente non avendo la dichiarazione dell’assolvimento del pagamento dell’iva NON paga. A Kafka gli facciamo un baffo!
La confusione regna sovrana, nessuno sa come fare, l’economia già ferma s’impaluda sempre di più.
LA CONCLUSIONE. Chi sta seduto sugli scranni di Montecitorio sia politico mestierante sia professore universitario non ha alcuna cognizione di causa della realtà che vive la gente. In un momento in cui si dovrebbe abbassare il complessivo peso erariale (tasse - contributi - balzelli vari) e allentare le briglie affinché il cavallo Italia ricominci a correre, queste menti eccelse non solo fanno il contrario di quello che il comune senso della logica economica farebbe (Keynes), ma presi dalla foga di dimostrare di essere menti superiori partoriscono mostruosità tipo quella evidenziata. Chi dovete ringraziare lo capite da soli.

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