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Una storia da seguire....


E’ pacifico che il nostro ben amato Paese sia abitato da cittadini che sono usi a subire qualsiasi vessazione. Il diritto oramai non alberga più neanche nei testi universitari, e al posto del diritto si è sostituita una giustizia di piazza che il più delle volte è supportata dai media che spingono gli “addetti ai lavori” in una certa direzione.

Tra le più marcate diversità emergenti, al primo posto metto proprio la giustizia.

Molti concittadini, forse, non sanno che la carcerazione preventiva proprio perché comprime notevolmente la libertà personale e individuale, la carta costituzionale ha previsto e disciplinato tale diritto, in modo rigoroso ed analitico, dall’art. 13 all’art. 22. L’uso ovvero l’utilizzo di tale procedimento è previsto in casi molto particolari che possono essere sintetizzati: nel pericolo di fuga dell’indiziato, nella possibilità di reiterazione del fatto illecito e nei casi previsti espressamente dalla legge.

Il fatto: in questi giorni un conosciuto imprenditore ha tentato il suicidio in carcere perché, dopo sei mesi di carcerazione “preventiva” dovuta all’ipotesi di bancarotta fraudolenta, non riusciva ad avere, nemmeno gli arresti domiciliari.

Il reato di bancarotta fraudolenta è disciplinato dall’articolo 216 Regio Decreto 16 marzo 1942 n. 267 che prevede: E’ punito con la reclusione da tre a dieci anni, se è dichiarato fallito, l’imprenditore che: …..

La pena detentiva va da un minimo di tre anni ad un massimo di dieci. In Italia, vi è un altro diritto costituzionale, anch’esso regolarmente calpestato, che prevede l’innocenza dell’imputato fino a quando sono stati esperiti tutti i gradi di giudizio. Nel Bel Paese, unica eccezione mondiale, basta un semplice avviso di garanzia che immediatamente inizia un processo mediatico che condanna “anticipatamente” il malcapitato. Ma lasciamo stare quest’ulteriore incongruenza.

Dov’è la contraddizione tra il fatto esposto e la realtà quotidiana?

Proprio in questi giorni, il ministro della giustizia del governo “tecnico” Monti, la dott.ssa Paola Severino, visitando le carceri si è accorta che vivono il doppio dei detenuti di quanto è consentito dalla pianta organica. E allora cosa ha proposto il ministro tecnico, per diminuire l’eccedenza della popolazione carceraria? Far scontare gli ultimi 18 mesi (un anno e mezzo) ai detenuti agli arresti domiciliari.

Credo che abbiate colto la prima macroscopica contraddizione. Chi non ha ancora subito nessun grado di giudizio (il caso dell’imprenditore di cui sopra) che, a tutti gli effetti è giuridicamente INNOCENTE, sta subendo una carcerazione preventiva da oltre sei mesi, il detenuto che è stato riconosciuto colpevole potrebbe scontare l’ultimo anno e mezzo della pena a casa sua (dopo aver già usufruito di altri sconti di pena, grazie ad una legislazione premiale in genere, che riduce notevolmente anni di reclusione comminati)

Altro nervo scoperto è il fisco!

Il fatto: il nostro governo “tecnico” ha previsto per questo e per il prossimo anno due anni di recessione. Una, tra le tante definizioni possibili di recessione potrebbe essere questa:” In economia la recessione è una condizione macro economica caratterizzata da livelli di attività produttiva più bassi di quelli che si potrebbero ottenere usando completamente ed in maniera efficiente tutti i fattori produttivi a disposizione in contrasto al concetto di crescita economica.”

Quindi, per questi due anni, 2012 e 2013, la crescita non solo non ci sarà ma la stessa sarà al di sotto di quella che poteva essere. I nostri eroi riconoscono che l’economia europea e quella italiana in particolare è in una pericolosa battuta d’arresto e allora che fanno? aumentano le aliquote IVA - le accise sui carburanti - enel - gas - sigarette - le aliquote previdenziali di due punti per i lavoratori autonomi operando così come un qualsiasi deputato di periferia (la prima repubblica è piena di queste nobili idee!). Senza essere docenti della Bocconi, ma come semplici discenti d’economia ci si chiede come mai non viene loro il dubbio che questo tipo di manovra contribuisce notevolmente ad aumentare la recessione perché comprime inevitabilmente il potere di acquisto del reddito “fisso” spendibile che è depauperato sia per effetto dell’inflazione che per gli aumenti escogitati che, a loro volta, contribuiscono ad alimentare l’inflazione. Insomma è il cane che si mangia la coda senza risolvere il problema (che è quello di abbattere il debito). Non vi pare che sia una contraddizione in termini, tra la prevista recessione con la manovra salva Italia?

Alla contraddizione appena detta se ne aggiunge un’altra. Con uno scenario così fosco e poco incoraggiante, confermato da solenni dogmi bocconiani, i solerti funzionari del fisco, allertati da SERPICO (che non è il poliziotto italo americano) ma è più semplicemente una scatola di ferro chiamata computer nella quale confluiranno miliardi di dati che qualcuno dovrà poi gestire) dovranno, poi, verificare decine di migliaia di posizioni di contribuenti). Uno degli esempi di “allerta” si ha quando SERPICO (a proposito questo nome è l’acronimo di Servizio per l’informazione sul contribuente che fantasia!) vomiterà dalla sua stampante elenchi di nomi di contribuenti che risultano secondo modelli matematici non “allineati” agli studi di settore. Per questi sventurati soggetti, la funzione matematica che ha prodotto il reddito equo, diventa dogma e per il contribuente vi è l’inversione dell’onere della prova! Inizierà un calvario che alla fine porterà molti di loro ad accettare ciò che una scatola di ferro ha deciso, ma la stragrande maggioranza ricorrerà alla giustizia tributaria, sperando che questa applichi la legge e non faccia giustizia sommaria. Per SERPICO non esiste recessione, anzi è famoso per utilizzare un popolare verbo richiamato molto spesso dal famoso Totò: “a prescindere!”.

Altra contraddizione in materia fiscale. Nel giorno di San Silvestro, solerti ispettori del fisco si sono precipitati nelle vie di Cortina, e come si legge dalle cronache nazionali, pare abbiano accertato incrementi di scontrini fiscali, accertato la sussistenza di auto di gran lusso, insomma si sono trovati da un momento all’altro non in Italia … ma in una nazione che sta crescendo con un pil al 6/7% annuo come se fossimo diventati improvvisamente i nuovi russi!

A parte il fatto che non si può parlare, in questa fase, di accertato, al limite i verificatori avranno steso dei processi verbali di constatazione, dove hanno, appunto, constato un determinato fatto. Qualsiasi cosa i funzionari hanno potuto verificare, dovrà poi essere tradotta in un accertamento che deve poggiare sui canoni previsti dalla legge e non da estemporanee uscite. (come quella che grazie alla loro presenza si è ottenuto il risultato che sarebbero stati emessi più scontrini. Cosa vuol dire essere stati battuti più scontrini? Se nel 2010 sono stati emessi 1.000 scontrini per un totale di 2.000, e nel 2011 dopo la presenza dei solerti agenti delle tasse gli scontrini si sono raddoppiati passando da 1.000 a 2.000 ma il totale “battuto” è di 1.500 cosa effettivamente è cambiato? Mi fermo qui per dignità.

Dov’è la contraddizione nel “blitz” di Cortina. Come mai solo quest’anno i funzionari si sono accorti dell’esistenza di Cortina? Eppure i vari Boldi e compagnia hanno raccontato bene cosa si fa a Natale in questa rinomata stazione sciistica da almeno una decina d’anni, anzi quei film sono “girati” proprio li in quanto sinonimo di benessere e ricchezza. Che fanno questi funzionari nei restanti 365 giorni dell’anno? Credono che ci sia sempre babbo natale e che ogni fine anno corrisponde a tutti i giorni dell’anno? Perché non fanno i blitz il 2 di ottobre?

La seconda contraddizione, che sta macerando la testa di molti italiani è quella relativa ai beni di lusso. Secondo una cospicua fetta d’ispettori fiscali e politici ideologizzati i beni di lusso sono acquisibili solo dagli evasori! Per cui il possesso di una Ferrari o di una Maserati o di uno yacth fa diventare il possessore di tale bene un: Evasore.

Dov’è la contraddizione? Si chiede a questi solerti funzionari: invece di fare gli sceriffi solo l’ultimo giorno dell’anno, sono a conoscenza dell’esistenza di SERPICO di cui sopra? Sanno che questi beni sono definiti mobili registrati e che pertanto NON possono, per definizione, essere anonimi? Bastava inserire la targa (operazione, invero, non molto complicata, ma sicuramente meno mediatica) e SERPICO, collegato al PRA e al RIINA, avrebbe vomitato quei dati che secondo i segugi potevano essere ritenuti utili. E allora ci si chiede: A cosa è servito sapere che la tal Ferrari è intestata al sig. Brambilla di Milano, visto che la competenza di questi funzionari, è confinata alla sola provincia di Belluno e che nessun potere accertativo hanno su quel contribuente milanese? E se le auto sono di magnati russi o asiatici? La realtà di questo blitz? Un clamoroso buco nell’acqua, un fatto mediatico che porterà, questo si certamente, una sicura e futura perdita della clientela che conta in quel di Cortina. Clientela che, per evitare di sentirsi additata al pubblico ludibrio, e per evitare le figuracce subite a fine dicembre 2011, andrà a spendere i propri soldi in nazioni più civili di questa. Al danno la beffa, gli accertamenti cadranno come pere nei vari giudizi, e di tutto questo can can resterà solo il danno economico.

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